Nell’ultimo secolo le malattie infettive sono state
sostituite dalle patologie croniche cardio-cerebro-vascolari e polmonari come
principale causa di morte. Negli ultimi decenni la spesa per i farmaci è
drammaticamente cambiata ed aumentata: diabete, ipertensione,colesterolo e
malattie polmonari, derivanti dal benessere, fagocitano gran parte delle
risorse. Cosicchè il 75% della spesa
sanitaria è destinato alla cura dei pazienti cronici.
L’allarme che le malattie croniche
potevano mettere in ginocchio il ricco Occidente nasce negli anni ’80, da
alcune drammatiche proiezioni sulle patologie conseguenti al benessere.
Nella
realtà i trend si mostrarono peggiori delle aspettative tanto che nel 2005 l’OMS
ha proposto un progetto mondiale: “Prevenire le malattie croniche: un
investimento vitale” ( http://www.who.int/chp/chronic_disease_report/full_report.pdf
). Il rapporto presenta –con un taglio molto pratico- proiezioni sui costi
delle malattie croniche e l’impatto sulle economie nazionali. In conclusione il
compianto Direttore Generale dell’OMS Lee
Jong-Wook affermava: “Restare a guardare è
costoso e inaccettabile.” Mentre Lancet lanciava
l’allarme per una possibile epidemia di malattie croniche, evitabile soltanto a
fronte di un impegno politico globale, forte e coordinato.
L’Europa rispondeva con il programma
“Gaining health”, strategia per la prevenzione e il controllo delle malattie
croniche. Approvato in Italia (16/02/'07) partiva Guadagnare salute: “Sulla base di una strategia comune europea,
una serie di progetti e iniziative di prevenzione e comunicazione intendono
promuovere l’adozione di stili di vita sani.”
Questo
grande sforzo organizzativo -la prima strategia globale di prevenzione- quali
risultati ha dato? Secondo l’ultimo rapporto dell’OECD la spesa sanitaria nei
30 Paesi più sviluppati del mondo è in frenata mentre le malattie croniche, il
consumo di grassi e l'obesità sono in aumento. È evidente che il sistema che
abbiamo per implementare salute non funziona.
Per cambiare stile di vita non basta sapere cosa cambiare: non si basa sulla pura informazione ma è un processo culturale, quindi sociale e civile.
L’ambiente non è un contenitore passivo che si adatta alle nostre scelte, decisioni, ma partecipa attivamente, interagisce nel determinare i nostri comportamenti. La malattia è una diretta conseguenza della maniera di vivere. Intervenendo solo sull’uomo non si riesce a cambiare perché l’ambiente partecipa attivamente alle nostre scelte, fin negli aspetti esistenziali.
Noi non sappiamo l’origine di molte patologie oggi in rapido aumento. Ma già questo basta per concludere che sono generate dall’interazione dell’ecosistema uomo-ambiente. Un ecosistema che nell’ultimo secolo è stato completamente rivoluzionato.
Le malattie derivano da un contrasto con l’ambiente. La salute rivela quanto una
società sa adattarsi, integrarsi, interagire positivamente con l’ambiente.
Può essere la
salute (espressa in anni di vita guadagnati ponderati per la qualità
della vita -Quality Adjusted Life Years,
QALY) la misura per testare la bontà
di un sistema?
Forse la domanda corretta è: esiste un sistema che reggerebbe ad un indice così severo?
Forse la domanda corretta è: esiste un sistema che reggerebbe ad un indice così severo?
Nell’adattamento fra l’uomo e l’ambiente se il sistema è in
equilibrio viviamo in salute, altrimenti ci ammaliamo. Ogni cambiamento umano
porta conseguenze nell’equilibrio naturale; la salute è il premio all' uomo
in equilibrio col suo ambiente.
Le interazioni, le reciproche influenze e complicità fra
l’ambiente e i comportamenti umani sono in gran parte sconosciute.
Propongo di creare una disciplina nuova, dedicata a studiare
–per quanto possibile con rigore ed obbiettività scientifiche- queste
interazioni per cercare di intervenire in maniera efficace ed efficiente.
L’ecologia medica
(o ecomedicina) vuole essere la branca della medicina preventiva che si prefigge di integrare l’uomo nel suo
ambiente attraverso lo stile di vita.
Contestualizzando:
trovare la maniera migliore per ritornare ad un sistema integrato con
l’ambiente e vivere con uno stile di vita rispettoso delle leggi naturali.
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